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Si è svolta domenica pomeriggio alle 18.00, di fronte al monumento che ricorda Gregorio Agnini, primo presidente della Consulta Nazionale che preparò le elezioni per l'Assemblea Costituente, la cerimonia per la 78° Festa della Repubblica.

Durante la celebrazione, ai neo diciottenni presenti è stata donata una copia della Costituzione.

Alla costituzione ha fatto riferimento l'assessore alla Cultura Elisa Cavallini che ha letto alcuni brani del grande costituzionalista Pietro Calamandrei, tratti da un suo intervento di fronte a giovani studenti milanesi nel 1955, ma sempre di grande attualità.

Particolarmente significative le parole conclusive del suo intervento: "...ci sono giovani come voi fucilati, impiccati, portati a morire in campi di concentramento. Questa non è una carta morta, ma il testamento di 100.000 morti per la libertà. Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione.”

Il sindaco di Finale Emilia, Claudio Poletti, dopo aver portato i saluti ai cittadini finalesi del prefetto di Modena, Alessandra Camporota, che ad agosto lascerà l'incarico, ha ricordato alcune parole di Gregorio Agnini, tratte dal suo intervento di saluto il 25 settembre 1945, alla prima seduta della Consulta Nazionale, di cui fu presidente in quanto membro più anziano (fu l'unica sua presenza, perché morì una decina di giorni dopo), che sottolineavano la sua emozione nel rientrare nell'aula parlamentare dopo un ventennio "funesto" e indirizzavano il suo pensiero ai martiri della libertà Giacomo Matteotti, Giovanni Amendola e Antonio Gramsci: "Sì, mi sembra, consentitemi che lo dica, - sono le parole di Agnini - di sentir riecheggiare qui, alta e solenne, la loro voce che indica a noi e a tutti gli italiani il sacrosanto dovere che incombe in questo momento, di dare ogni opera, di compiere ogni sforzo per rigenerare la nostra Patria e risollevare le sorti dell’Italia trascinata nel baratro dal fascismo e dalla monarchia”.

Il sindaco Poletti ha poi concluso ricordando, e rivolgendosi in particolare ai giovani presenti, due principi fondamentali della Costituzione: l’articolo 3, in cui viene proclamata la pari dignità sociale di tutti i cittadini e la necessità di rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, e l’articolo 11, nel quale viene affermato l’assoluto rifiuto della guerra come strumento di offesa della libertà dei popoli.


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Ultimo aggiornamento: 03-06-2024, 13:33