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Si è inaugurato nelle scorse settimane il 52° Premio Suzzara, nell’ambito del quale sono presenti nel Museo Galleria anche le installazioni dell’artista finalese Domenico Difilippo.

Il titolo scelto in questa edizione del premio – “Inferno riflesso. La guerra nello specchio dell’arte” – richiama un’immagine disturbante e necessaria: quella della guerra vista attraverso la lente dell’arte.

“Le icone difilippiane – scrive uno dei curatori della rassegna, il critico d’arte Massimo Pirotti - rese materia oscura e aspra, pendono come ordigni imminenti: reliquie di un sacro profanato, precipitate dalla trascendenza alla caduta. Il gesto dell’artista non è mera denuncia, ma un atto poetico di smascheramento: l’icona, simbolo di luce, qui diventa ombra gravosa, memoria che incombe e minaccia. Lo spettatore si trova intrappolato in un campo visivo che oscilla tra l’ascetico e l’apocalittico, costretto a interrogarsi sul fragile confine fra spiritualità e violenza, contemplazione e annientamento. In questa tensione, Difilippo trasfigura la tradizione in rovina, facendo della sospensione il teatro di un’inquietudine contemporanea”.

Il Premio Suzzara è un concorso artistico organizzato nella città di Suzzara, in provincia di Mantova, dal 1948 al 1976 e di nuovo a partire dal 1989. Fortemente voluto dal sindaco di Suzzara, Tebe Mignoni, con il contributo dello scrittore, poeta e regista Cesare Zavattini, fu inventato dal celebre pubblicitario Dino Villani e inaugurato ufficialmente il 22 agosto 1948.

Le opere esposte resteranno in mostra fino al prossimo 12 gennaio.

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Ultimo aggiornamento: 01-10-2025, 12:42